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Tè Nero

Conosciuto come "tè rosso" in Cina, il tè nero è oggi prodotto in numerosi paesi. Si tratta del risultato di una lunga trasformazione della pianta appena colta.

La prima è l’appassimento(withering) con esposizione ad aria calda per circa 24 ore, e consiste nel rammollire le foglie in modo che perdano metà dell’acqua, per poter essere poi arrotolate senza spezzarsi. Una volta appassite le foglie vengono arrotolate su sè stesse per facilitarne il successivo assorbimento dell’ossigeno.

 L’avvolgimento (rolling), rompe le cellule delle foglie e libera gli oli essenziali, le foglie arrotolate vengono poi messe su lunghi setacci per separarle secondo la grossezza e lo stato: intere o spezzate.

Segue l’operazione essenziale, che dà al tè nero il suo colore e soprattutto il suo aroma: la fermentazione. Essa si ottiene esponendo le foglie ad un’atmosfera satura di umidità (90% al minimo) con una temperatura tra i 22º e i 28ºC perché una variazione anche minima verso il caldo rischierebbe di dare al tè un sapore di bruciato.  Tutto questo processo viene portato avanti dal tea maker il quale deve sapere quando far fermare la fermentazione secondo l’effetto che vuole ottenere. 

Le foglie allora vengono poi asciugate, dando inizio così all’ultima fase, L’essiccamento. Esso esige una cura e attenzione particolari. Se fosse troppo debole comprometterebbe la vita del tè, rischiando di farlo ammuffire. Se fosse troppo forte, lo priverebbe di gran parte del suo aroma.

Durante questa lavorazione, le preziose e salutari sostanze come per esempio la vitamina C vengono distrutte, come anche la globalità dei vari componenti e l’effetto benefico scompaiono.

Un prodotto finito che non contiene particolari proprietà, ma comunque un liquore deciso e gustoso ottimo da consumare sia al mattino che al pomeriggio.